Quando la cura del verde è sinonimo di impegno sociale
Gli stessi valori di dedizione e impegno che da sempre caratterizzano l'attività e la storia di Veliterna Ferramenta, rappresentano per noi anche e soprattutto una vera e propria filosofia che si traduce nel sociale e nel contribuire al bene pubblico: ecco perchè i giardini della Casa delle Culture e della Musica, a Velletri, sono curati da...
IL CONVENTO DEL CARMINE FINO AL '700
Certo che oggi tornare ad ammirare questa struttura storica, con le sue migliaia di pietre impastate di storia, con le sue luci come fossero degli enormi occhi che si svegliano dopo un lungo letargo in cui l’uomo l’aveva relegata, ci regala una particolare emozione. E’ la sua storia, oltre che scritta, è tornata a vivere.
Il complesso del Carmine negli anni ha subito tante vicissitudini e si è adattato alle diverse esigenze delle epoche storiche.
Nel '600, la zona dove venne edificato il convento era quasi disabitata: esisteva soltanto l’antica chiesa di S.Antonino (1065) e l’oratorio della Confraternita della Misericordia.
Nel 1573 vennero ceduti i due edifici ai frati carmelitani, giunti da poco a Velletri. Durante la prima metà del XVII secolo, vennero eseguiti i lavori di costruzione del convento con le donazioni da parte della città, creando la tipica architettura conventuale dei carmelitani: al piano interrato i magazzini, al piano terra il chiostro, il refettorio con la cucina e la chiesa con l’oratorio, mentre al piano superiore le celle per i frati e le stanze per il priore.
Nella seconda metà del XVII secolo si procede alla decorazione del chiostro e parte del refettorio attribuibile alla mano di Gaspard Dughet (1615-75), con scene di vita carmelitana.
Nel '700 vennero eseguiti altri lavori strutturali, volti al consolidamento ed alla costruzione del campanile e agli affreschi presenti all’interno del refettorio (Antonio Paticchi 1762-88) raffiguranti la Vergine, Simone Stock, l’ultima cena, il carro di fuoco del profeta Elia, nonchè la Creazione di Dio (trompe d’oil).
DALL'OTTOCENTO AI GIORNI NOSTRI
Nel 1870, con l’unità d’Italia, il convento divenne proprietà demaniale: cominciò, così, il “calvario” del complesso, costretto ad "adattandarsi" ogni volta ai ricorsi della storia. Prima ospedale militare, poi sede della Guardia di Finanza, poi uffici della conservatoria del registro di Velletri, fino agli anni ’60.
Iniziò qui, un “letargo” lungo oltre 50 anni, che sembrava non avere mai fine. Poi, per una serie di coincidenze “fortunate”, un’Amministrazione comunale si spinse nel credere al progetto: grazie al dirigente del settore competente, Arch. Maurizio Sollami, la mission fu spostata e il finanziamento comunitario incarnato nel progetto Plus. Nacque, così, la Casa delle Culture e della Musica.
Oggi ex chiesa, mostra la sua struttura muraria originale: non ci sono più gli altari, ospitando l’auditorium con un intervento strutturale per modificare il suono attraverso pannelli particolari; uno spazio per esposizioni e conferenze (refettorio), la biblioteca comunale e una sede distaccata dell’Accademia delle Belle Arti di Roma.
Poi il giardino esterno, nel tempo passato orto, per fabbisogno giornaliero, oggi splendida area verde e oasi di pace immersa nel nostro centro storico.
Tale area è curata sia per l’abbellimento che per la manutenzione dalla Veliterna Ferramenta, come referente principale, insieme ad altri sponsor locali.
Velletri, il convento del Carmine, ritornano oggi a vivere per le future generazioni.